giovedì 5 gennaio 2017





Antonio Manzini, "7-7-2007", ed. Sellerio, euro 14,00.


Non dirò che seguivo Manzini già prima della serie in tv. No. Non sarebbe vero. L'ho fatto per Montalbano, per Schiavone no. Per Schiavone c'è voluta la faccia di Marco Giallini per farmi prendere un romanzo della serie in mano. Marco Giallini, già Beniamino Rossini de "il Fuggiasco", film tratto dall'omonimo romanzo di Carlotto. In quel ruolo, come in tantissimi altri, fu perfetto.
Quando, poi, ho visto la sua faccia in tv, ho pensato: " ci siamo, devo leggere Manzini".

Dovessi dire cosa mi piaciuto soprattutto di questo romanzo, non saprei.
Buona scrittura, bei dialoghi, belle battute ( "..questo è il carro dei perdenti" ), ottima chiusa (" Lo sai lupa, lo sai che lasciamo noi? Una matassa ingarbugliata di capelli bianchi da spazzare via da un appartamento vuoto. Questo lasciamo.")
Nelle orecchie la stupenda musica della serie, i luoghi e i volti della serie. La faccia di quel romanaccio negli occhi.
Non riesco, sul serio. E come recensione, questa, fa più schifo di tutte le altre che ho scritto sino a ora, ma non ci posso fare nulla. E' così.Perdonatemi.Perdonami, Manzini.

A fine Maggio uscirà una mia cosa che ho iniziato quasi dieci anni fa. Molte cose, involontariamente, si assomigliano. Succede spesso. Le storie sono collegate, gli esseri umani anche.



Hai azzeccato un personaggio strepitoso, Manzini. Lunga vita a Schiavone! ( e a Seba, Furio e Brizio...e anche agli altri)




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