giovedì 29 dicembre 2016


Bene, il 31 sta arrivando. L'anno sta per finire. Mi sono rimasti alcuni commenti da inserire . Recensioni da mettere sul blog. Non avrei voluto fare un post cumulativo ma, in questo periodo strano, si è accumulata troppa lettura. Perdonatemi.








Robert Harris, "Dictator", Mondadori, euro 22,00

L'ultimo capitolo del passaggio dalla Repubblica  all'inizio dell'impero. Su Roma, su quel periodo, ho imparato  più da Harris che in diciassette anni di scuola e università. Dopo Harris sono arrivati Sallustio, Plutarco e tanti ancora, ma la voglia, la curiosità  di approfondire mi vengono da lui, da Manfredi e da pochi altri. 
Eccellente Harris!






Joe R. Lansdale , "Honky Tonk Samurai", Einaudi, Stile Libero, euro 19,50

Hap e Leonard sono morti? W Hap e Leonard!
Mai tramonteranno, mai dimenticati, mai abbandonati. Scoppiettano ancora nel paradiso delle immagini e dei biscotti alla vaniglia. Come popcorn in un drive di provincia..ma quella è un'altra storia, no?
Chi ha paura di Hap? Chi ha paura di Leonard? 
Ironici, piagnoni, cattivi, fregnoni, fannulloni, instancabili, adorabili, odiosi, Hap e Leonard sono vivi!
Hap and Leonard forever
Leggerli a oltranza!





Lui Sepulveda, "La  fine della Storia", Guanda  euro 17,00
Ancora una volta il dolore di quegli anni riemerge dalle ombre del passato. Le ombre?...I soliti noti: "Mamo" Contreras, Espinoza Bravo,  Marcelo Moren Brito "el ronco" o "el Coronta" , "el Guaton" Romo, poi lui, Miguel Krassnoff. "Caballo loco", "Capitan Miguel", "Micha", "El Ataman", ecc ecc. a seconda dei "luoghi" dove operava.
Sepulveda ha letto il libro della Echeverria Yanez, lo stesso che ho letto io (e non solo) per le mie ricerche sul Cile (Tutto nel secondo capitolo di Stile, a tempo debito).
La narrazione è sempre musicale, il tocco fluido. Sepulveda è sempre maestro.
Il suono delle pagine è quello dei film di Pablo Larrain , di German Berger o di Carmen Castillo. Il suono che fa una democrazia che muore. Cingoli che corrono sull'asfalto, come in "Post Mortem".
Il Cile dopo la morte.
Brutta parola, la morte.
Quel giorno di settembre del '73, siamo morti un po' tutti noi.

Il libro, però, sceglie la vita. Anche noi.

Grazie Maestro.