lunedì 29 dicembre 2014




L'ombra di quel che eravamo, La sombra de lo que fuimos,  Luis Sepulveda, TEA euro 8,00

Storia di ombre, quella del Cile.
Ombra nera di Condor, di elicotteri Puma in volo radente.
L'ombra esemplare di Letelier e della sua collega, l'ombra poetica di Jara, di Toha', di padre Jarlan del quartiere la Victoria.
Le dolorose ombre  di Nattino, Parada e Guerrero, poveri martiri decapitati.
Quelle di Ramirez e di Soria. 
L'ombra combattente del Segretario Generale del MIR, Miguel Enriquez.
Le ombre e i sospetti sulle morti di Pablo Neruda e Frei Montalva.
Le ombre leali del Gen. Renè Schneider, del comandate Araya, del Gen. Carlos Prats e di sua moglie, del Gen. Alberto Bachelet.

Ombre particolari sull' agguato al Col. Roger Vergara, al Serg. Espinoza e sull'uccisione dell'ex ministro Zujovic.
Ombre inquietanti sull'incidente occorso al Gen. Oscar Bonilla, uomo di scrupoli e di visione sociale, caduto con il suo elicottero. Ombre sinistre sulla successiva morte dei tecnici francesi mandati, in elicottero, a indagare proprio dalla ditta che quell' elicottero aveva costruito. I diplomatici d'oltralpe  rabbrividirono.
Ombre così lunghe da lambire, forse, Olof Palme.

L'oscuro malessere che stroncò il Gen. Augusto Lutz.
L'ombra buona del soldato Carlos Carrascosa, ucciso a Villa Grimaldi perché  tenero con i "detenuti".
L'ombra resistente di Bernardo Leigthon, ferito a Roma assieme alla moglie.
L'ombra cara di Patricia Verdugo che tanto indago' sulla morte del padre, l'ingegnere democristiano Sergio Verdugo, ucciso in Calle Dieciocho, 229 con la tortura del Submarino.

Nel bel libro di Sepulveda l'ombra, invece, è Pedro Nolasco. Militante arcaico e indomito. Uscito indenne da mille scontri e battaglie.
Un 'ultima azione. Uno sviluppo impredevibile. Il caso, la sfortuna o la fortuna?
Sopapillas pasadas, navegados, gli errori del passato: disastrose occupazioni di fabbriche, sogno utopico, diventato incubo, del terribile "socialismo reale" romeno; pioggia, ispettori di polizia onesti, dollari dimenticati, dollari esportati e una nostalgica, struggente Santiago sullo sfondo.
"Non fidarti mai della memoria perché è sempre dalla nostra parte: abbellisce le cose atroci, addolcisce quelle amare, fa luce là dove c'erano solo ombre".
Storia di ombre, quella del Cile. Sono passati quarantuno anni o quarantuno minuti?






mercoledì 10 dicembre 2014



Ritratto di gruppo con assenza, Luis Sepulveda TEA, Euro 8,00

Piccole storie per cercare di attraversare questi tempi senza perdere la memoria.
Fioche luci nelle strade nebbiose del Cile moderno. Rapide note per noi tutti, qui, alla periferia dell'Impero.
Tornare e ritrovare spazi vuoti nelle foto.Tornare e scoprire che l'assenza di memoria brucia più del dolore inflitto. 
Martedì, 11 settembre 1973, il giorno in cui qualcuno decise che il popolo Cileno non poteva scegliere, liberamente, la forma del suo governo. 
Morì il presidente nel suo palazzo. Morirono giovani e morirono vecchi, uccisero comunisti e generali, ammazzarono socialisti e poeti, eliminarono democratici cristiani e preti.
Dura lezione fu il Cile.
Il New York Times, dopo il discorso di Kissinger del 16 settembre 1970,  aveva scritto di  "Spaghetti italiani in salsa Cilena".
Da noi, qualcuno non capì quanto fosse vicino, il Cile.
Giovedì, 16 marzo 1978, molti lo scoprirono ricontrollando sulla cartina geografica.

lunedì 1 dicembre 2014



"Pioggia al neon" James Lee Burke ed. Meridiano Zero euro 8,90 


Primi passi del nostro Dave, ancora poliziotto a New Orleans, assieme a Clete Purcel.
Magnifiche descrizioni di paesaggi; fiori, colori, profumi, albe e tramonti.
Il Sud è in lui. Sud di tutto il continente Americano ( sud e centro America): Colombia, Nicaragua e le sporche vicende politiche che conoscemmo qualche anno fa, comprese.
Lettura di noir serio, impegnato. Incubi di alcolismi ricorrenti, di nazionalismi imbarazzanti. L'America inconsueta, più umana, più alla portata, ha i visi di Robicheaux e di Purcel, gli stessi che ci accompagnano in questo viaggio sporco tra le contraddizioni possenti di questo grande, grandissimo paese.
Un paese mito che ha pervaso le nostre coscienze, ha contaminato i nostri sogni, a volte amplificandoli e rendendoli più belli, a volte mutandoli in incubi, come nel 1963, nel 1973 o nel 1976.
Ma l'America che amiamo è quella di Dave e Clete, del loro Sud interno e interiore. Del loro essere terroni cajun, cacciati dal Canada dagli inglesi e obbligati a vivere nelle paludi, sperando nella loro naturale decimazione.
Ma il terrone, si sa, è tosto, il redneck invincibile. 
Il cajun mangia ostriche, beve birra e poi ti invita ballare in mezzo agli alligatori, alla malaria e alle zanzare.

In Dixie Land I'll take my stand, to live and die in Dixie

Que viva Dave Robicheaux!  

Que viva  Cletus Purcel!


sabato 22 novembre 2014







Chi ha ucciso Lumi Videla? Emilio Barbarani, ed Mursia, euro 19,00

Salvador Guillermo Allende Gossens vince l'elezioni politiche  in Cile il 4 settembre 1970. 
Nixon, La CIA, la ITTe Kissinger sono preoccupati per il possibile cambio di regime in senso Marxista-Cubano.
 Il Generale Schneider, Comandante in capo dell'esercito cileno, muore  il 25 ottobre 1970 dopo tre giorni di agonia per le ferite riportate in un attentato il 22 ottobre. Salta così la cd "dottrina Schneider " di non ingerenza dei militari cileni nella vita politica del paese e di rispetto della costituzione.
 Secondo la commissione Church (1975) fu l'ufficiale addetto militare degli Stati Uniti in Cile, Paul Wimert (che confermò e successivamente dichiarò: "Mi vergognavo di me stesso tanto che odiavo guardarmi allo specchio per farmi la barba") , a consegnare i mitra ai tre attentatori che lo uccisero, i "signori"  J.L.B.Cerda, D. I. Menèndez e  J. Melgoza Garay. 
Il suo successore, Generale Prats, il 27 giugno nel 1973 viene provocato con un abile manovra. In seguito alle dure polemiche che ne scaturiscono, il 22 agosto 1973 si dimette.
Due ufficiali lealisti lo seguono.
Via libera. Più nessun militare "costituzionalista" in vista. 
L'11 settembre 1973 c'è il Golpe. Muore Allende.
Il 15 settembre 1973 Prats si autoesilia (Morirà il 30 settembre 1974  a Buenos Aires, saltando in aria con la sua auto assieme a sua moglie; come morirà il 21 settembre 1976 a Washington, assieme alla sua assistente,  Orlando Letelier del Soalr, ministro della difesa del governo Allende; mentre si salverà Bernadro Leighton, democristiano e oppositore del regime, ferito gravemente il 5 ottobre 1975 a Roma).
Poche righe per tratteggiare il contesto nel quale la storia viaggia. E viaggia bene, perché Barbarani scrive in modo leggero e veloce.
E' il 1974 e il Governo Italiano (Governo Moro..)   non riconosce la Giunta di Pinochet (Bene).
L'Ambasciata d'Italia concede asilo ai rifugiati politici (Ottimo..).
L'Ambasciata d'Italia ha il più alto numero di rifugiati politici di Santiago (Eccellente!).
L'Ambasciata d'Italia tiene alto il nostro nome, il nome di tutti i cittadini di questo martoriato, sgangherato e amato paese.
Memorie ricche di aneddoti, memorie che negli ultimi capitoli prendono un ritmo serrato e avvincente. Un'accelerazione storico-spionistica in grado di incollare il lettore alla poltrona e lasciarsi dietro anche (a volte trascurabili) dettagli di cene e cenette con funzionari e avvenenti signore e signorine. Uno svelare le cose dietro le apparenze, un rompere gli specchi nel gioco degli specchi: Lumi Videla uccisa per screditare l'Italia? Per una lotta tra spie?
Non dimenticherò facilmente Sotomayor, Fontecilla, Wanda, Paula, Maruja, il colonnello K., Ramirez Montero, il Giudice Araya, il sig. Genovese, i tre "Miristi", Padre Salas , Roberto Kozak, i carabineros di guardia.
Emilio Barbarani era giovane, era un funzionario del nostro paese in Cile.
L'ambasciatore si chiamava Tomaso de Vergottini e sua moglie Anna Sofia.
Questi nomi, invece, (assieme a quello della bella, giovane e idealista Lumi Videla, vittima emblematica di quel periodo) non li dimenticherò mai; credo appartengano a quella parte del nostro paese che ancora ci permette di andare a testa alta per il mondo.
Un paese che accoglie tutti, che riesce a cogliere l'essere umano in qualsiasi creatura varchi i suoi confini, una terra che ci fa essere all'avanguardia anche se non ce ne rendiamo conto. All'avanguardia nell'amore e nel rispetto per il prossimo, ovviamente. 
Credo proprio che, un grazie da tutti noi, quei nomi, lo meritino.

mercoledì 5 novembre 2014







STILE.Posta di donna e Dente di cinghiale, Paolo Tagliaferri,ed Robin-BDV, euro 15,00


Questo libro mi ha fatto scoprire e apprezzare un genere che non conoscevo, il romanzo Noir.
Non potevo immaginare quanto studio, quanto metodo e quanta storia ci fosse dietro le discipline dei duelli e dei combattimenti con le lame. L'emozione più grande per me è stata quella di leggere un libro scritto da un caro amico, Paolo Tagliaferri, al quale auguro un grandissimo successo.
Di questo libro porto con me soprattutto: una lacrima, una frase e una descrizione.
La lacrima l'ho versata quando il sergente Prosperini, Der Wolf, libera il nemico ferito e lo riporta agli austriaci. Un commovente gesto di lealtà e di umanità all'interno dell'inferno della guerra.
La frase che non dimentico: "E' una legge di natura, la vigliaccheria si alimenta con la prepotenza, e si sfalda di fronte alla forza" con una frase descrive uno dei lati peggiori della natura umana.
La descrizione: "...come spesso accade in vecchiaia, la predisposizione d'animo aveva preso il sopravvento anche sulla fisionomia; gli aveva solcato il viso mutandone indelebilmente i tratti. Aveva una faccia cattiva" leggendola mi sono venuti in mente alcuni volti che corrispondono a questa descrizione ...
Ho vacillato parecchio nel percepire il protagonista come un "eroe" sebbene fosse un assassino: uccidere per un fine superiore è meno grave di uccidere per rozza e becera criminalità? Non vorrei mai dover rispondere a questo interrogativo.

Sabina Socco









Stile, strano nome per un assassino alle dipendenze dei Servizi italiani, che racchiude l’essenza di quell’arte mortale di cui è ultimo depositario. Un’arte sconosciuta ai più proprio perché consapevolmente mantenuta segreta e svelata solo a quei pochi adepti scelti ma che è parte  essenziale  del patrimonio marziale italiano troppo spesso snobbato e ritenuto inconsueto dall’esterofilia che  pervade il panorama delle arti da combattimento.
Stile è quindi un knife fighter formato da un anziano maestro ardito nella tradizione più intima del coltello così come praticata nei rioni di trastevere passando attraverso  i campi di battaglia della WWI fino ad approdare ai giorni nostri dove il pugnale diventa strumento di “Stato” per eliminare avversari ritenuti scomodi e pericolosi. 
In realtà la chiave di volta di questo  romanzo, è proprio quella di proporre al pubblico degli appassionati  un ritratto dettagliato dell’arte italiana del combattimento con le lame corte, attraverso una fiction noir di agile lettura. Molti i richiami storici e didattici della tradizione sapientemente inseriti nella trama così come la descrizione  delle tecniche riportate nei maggiori trattati d’arme italici e che il protagonista usa contro i suoi nemici.
Non a caso l’autore da anni si dedica alla ricerca in questo campo praticando lui stesso le “tirate”  e collaborando attivamente con il M° Cirotto della Armicar di Civitavecchia, una delle ultime sale d’armi tradizionali.
Un libro dedicato ai veri appassionati di coltello, ma  interessante anche per il neofita che troverà spunti per approfondire  un argomento affascinante e misterioso proprio della cultura marziale nostrana. 

Alessio Notari
("Armi e Tiro"."Lame d'autore")










martedì 21 ottobre 2014









Nell'ombra e nella luce,  Giancarlo De Cataldo, Einaudi Stile libero, euro 14,00

Con tratto leggero il Togato torna  a storie gialle. Storie di donne in crinoline ("il cerchio ampissimo increspa la gonna a rose turchine: più snella da la crinoline emerge la vita di vespa.") passeggiano tenendo per braccio gentiluomini baffuti. Guido Gozzano, però, deve ancora nascere.
Torino inaugura l'illuminazione a gas, le mongolfiere si librano nell'aria e una damigella annuncia una pericolosa discesa  in paracadute. 
Dall'Austria arriva il Valzer. 
Dalle Americhe il Revolver. 
Da Mazzini le idee repubblicane. 
Le donne studiano medicina ( all'estero) , gli ebrei cominciano ad avere più libertà (poca), gli artisti escono dai manicomi (non tutti). 
Il Diaul uccide per paura, paura del nuovo, del diverso, del progresso. I Carabinieri reali sono nati da poco, l'embrione del nostro Stato si sta sviluppando. 
Shelock Holmes e dr. Watson, qui, a ruoli invertiti, il medico Gualtiero Lancefroid e  il carabiniere Emiliano Mercalli di Saint - Just, indagano.
I violini suonano, le pistole sparano, i pugnali sibilano.
Il ragionamento e il lume scacciano l'oscurità, la superstizione e il vizio. Una nuova era si affaccia, timidamente, alle porte.
Speranza di civiltà e democrazia. Quella tradita dal grande Corso fattosi incoronare Imperatore dal Papa, costringendo Beethoven a cambiare dedica alla sua sinfonia.
Il Togato confeziona un giallo arguto, piacevole e leggero. Condisce con mani da cuoco, un piatto raffinato. 
L'alta cucina letteraria utilizza ingredienti di prestigio (Conan Doyle  Greene, J.L. Burke, Wu Ming e Stan Lee della Marvel) mescolati sapientemente, con una lingua incredibilmente fedele ai tempi, con personaggi che sembrano emergere dai racconti che il nonno faceva a nostro nonno
Cavour, il Re, Mazzini. Bella e tormentata la nostra storia, una giallo intelligente e avventuroso ce la fa amare e comprendere ancora di più.
Bravo Togato.

giovedì 9 ottobre 2014






"A Stained withe radiance",  " Piccola notte cajun" James Lee Burke ed. Mondadori, 1996 L. 5.900 lire 

1999, just hired by a huge U.S. software company, driving a "1996 Ford" from Houston to Austin. Plans for the future were limited to the weekend.
With me an australian girl and two guys, one french and the other swiss.
A jazz/blues festival in Austin, the crowded streets were full of music and chilled beer.
In one of the clubs, an incredibly fat, black piano man with italian roots, was playing funny smutty songs. Beautiful girls were dancing close to me and everyone was happily smiling at the entire world. After three Budweisers I started to think that life was truly beautiful.

Jumping back to the past, what do we find?  A Stained White Radiance,  italian title: Piccola notte cajun (translated: Little Cajun Night), and who is the man that acts, speaks, behaves, beats like a  tailspinning truck? It's easy my dear, it's Dave Robicheaux!

If Ellory is the Maestro and Don Winslow is the Don, James Lee Burke is simply James.
Maestro, Don and James..uuhh pretty good!.. or Piccola notte cajun?.. who knows!?
An Italian reader who loves the adventures of a Cajun detective who beats on Italians (actually only the mafiosi, thank God!).
Wow!..that's literature, not only genre. That's the power of literature:  release our brain from the cage of our body, our nation, our skin.
Robicheaux is tender, Robicheaux is tough, Robicheaux knows where the flamingos sleep.
Lots of good books are published now, lots of good stories, but there, on the Bayou Teche, James tells you what he has to tell you, and that is a strong, southern, tasty version of a noir novel.
Cajun, Air America, Gumbo, Contras, New Orleans, Mafia, KKK, Poor White  People, Sonnier Family, Joey Gouza and thousands of  smoky bars where people try to discover the future at the bottom of a glass, here in Dixie. 
The only hope is a strong, powerful, sometimes dum, will to live or joie de vivre or gioia di vivere, it depends on your cage.
An ancient unbreakable force that doesn't fear evil because they are born in the same year...my dear.
Robicheaux is tender, Robicheaux is tough, Robicheaux is as old as the world
Directly form the flames of Vietnam's inferno, he sits on your bed and caresses your face with a . 45 if you touch any of the people he loves. 

Sitting under a tree, the smell of BBQ and a beer, life is not that bad.
I write these words in english, begging your pardon for mistakes you'll surely find ( what do you expect from a spaghetti eater or a paisà?). So why does a paisà write in english?
The answer is: I am quite fed up with word cages. I am a human being, first of all and incidentally, italian born.
In 1999, while  driving from Houston to Austin, I remember a very common car bumper sticker: Don't mess with Texas 

I open another Jax:
- Ehi Dave! My steak has to be well done!! ( what did you expect from a middle class paisà lawyer  like me?)
 Music is in the air.. is it Mark Lanegan or Les Frères Balfa? Are they playing Parle nos a boire or Bleeding muddy water?.. probably both.
Robicheaux is tender, Robicheaux is tough, Robicheaux knows where the flamingos sleep because  his might is as old as the world.
Don't mess with Robicheaux.

(..and now, please pass the salt !)










lunedì 15 settembre 2014





Don Winslow, The Death and Life of Bobby ZVita e morte di Bobby Z,  Einaudi Stile Libero, euro 18,00

I know you but  you don't know me...Bobby Z...Sciiiiiiiiiiivolandooooo sull'onda più cool e pericolosa della sua vita, BobbyZ...eccolo qui!

Ellroy è il Maestro e Don Winslow è, semplicemente, il Don.

Il Don è cool, Il Don è magico, Il Don trova parole nel tubo dell'onda.

La lingua del fuoco, La pattuglia dell'alba, L'inverno di Frankie Machine, Il potere del cane, Le belve, Satori ..Tutti da applauso, clap, clap, clap!
Uuuuuu..... questa invece? 
Ma è la storia di Bobby Z, che non ti annoia mai, che ti sorprende a ogni pagina, che ti fa finire il libro alla velocità della luce.
Tim Kearney, Huertero, gli Hells Angels, la DEA, I marines,
I know you but you don't know me...Bobby Z

Qui siamo nella California del sud Baby, si surfano le onde più belle del mondo, si fa sesso con le pupe più belle del mondo e si fuma l'erba più buona del mondo!

Il Don è cool, Il Don è magico, Il Don trova parole nel tubo dell'onda.

Senso Unico parlerà, il Monaco capirà? Bobby Z morirà? Wow! Può finir così?..I know you but you don't know me...Bobby Z

Ehi! E' Banzai Beach o Sunset Cliffs ? 
La Toscana o Beacons? Santa Marinella o San Diego? 
La via Aurelia o la Higway 101?....
Uuuuuuuu....chi può dirlo fratellooo!
Per sognare mi basta poco, io sono cresciuto qui... Bobbyyyyy Zzzz!
Ogni parola spalmata con cura, paraffina sulla superficie della tavola, ogni movimento è cool, attraente, sexy, perfetto and smooth, senza angoli, veloce, divertente e liscio come un funboard a Tourmaline Surf Park
Scivoli su ogni pagina con grazia e velocità, odore di alghe e olio solare, salsedine sul viso e il mondo nelle mani.

Il Don è cool, Il Don è magico, Il Don trova parole nel tubo dell'onda.

Ehi Soul Surfers, Pro, Yuppiessurfistidelweekend, insomma tutti voi che siete in acqua! Pare sia in arrivo una perturbazione coi fiocchi e l'ultimo libro del Don.

Waiting waves
Waiting for Don

Hang loose Dudes!










lunedì 1 settembre 2014

Maurizio de Giovanni, La condanna del sangue, ed. Einaudi Stile libero euro 12,00

'O Padreterno nun è mercante,  ca pava 'o sabbato.

Si legge, si ascolta, si odora e si mangia  questo proverbio mille e mille volte seguendo Ricciardi e Maione spinti dalla (loro) primavera.
Fluidità tanto naturale da essere imbarazzante, descrizioni minuziose da artigiano cesellatore. Fantastico mestiere, esagerata bravura. 
Quando anche qualche accadimento rischia di essere intuito e la narrazione diventa, solo per un secondo, patinata, il talento e la classe illuminano ogni cosa.
Parole che mutano in squisite pietanze, periodi carichi di profumo.
Solo Napoli poteva partorire de Giovanni / Ricciardi / Maione. Solo dalle sue strade, di bellezza splendida ed esagerata, poteva nascere il miracolo di questa scrittura.

martedì 26 agosto 2014


John Banville La bionda dagli occhi neri ed. Guanda euro 17,50

"Quando lo vidi per la prima volta, Terry Lennox era ubriaco in una Rolls Royce fuori serie, di fronte alla terrazza del Dancers."
Uno degli inizi più belli della letteratura di genere e non solo. Ne il Lungo addio ci sono due momenti indimenticabili: questo incipit e la fine. Quell' "Arrivederci , amigo. Non vi dico addio. Vi dissi addio quando significava qualcosa. Vi dissi addio in un  momento di tristezza e di solitudine, quando sembrava definitivo"
Righe riprese da Osvaldo Soriano per intitolare il romanzo nel quale, assieme all'eroe Losangelino, da la caccia a Sten Lauren and Oliver Hardy.

Il Lungo addio è il sesto romanzo di Chandler con protagonista Marlowe. Poi ci sarà Ancora una notte e  The poodle spring story completato nel 1989 da Robert Brown Parker .
Il grande sonno inizia la serie. Marlowe fa il suo ingresso. Storia portata sullo schermo da Howard Hawks con la faccia di Bogart e la donzella Bacall. I Cohen, 70 anni dopo, daranno a Marlowe la faccia stralunata del dude Jeff Bridge "Lebowsky". Dopo il primo arriva Addio mia amata, dove compare l'indimenticabile gigante Moose Malloy che aveva  "una mano sulla quale avrei potuto sedermi". Seguono La Signora del lago e la Sorellina con l' indaffarato nostro eroe impegnato, sin dall 'incipit,  in una missione rischiosissima ( "facevo la posta al moscone iridato da cinque minuti" )  , La finestra sul vuoto, il lungo addio e Ancora una notte ( "la voce al telefono era chiara e perentoria, ma non sentivo troppo bene quel che diceva sia perchè ero sveglio soltanto a metà sia perchè tenevo il ricevitore  capovolto.")
(Personalmente, poi, considero il racconto lungo Vento Rosso una specie di vero ottavo romanzo , anche se il personaggio non è il nostro detective.)
L'inizio della saga non è da sprint, parte piano, però la serie dei romanzi è un crescendo di battute scoppiettanti sino a Il lungo addio. Qui Marlowe cala il tono, come ricorda Oreste del Buono nella quarta dell'edizione Feltrinelli del 1996,  Chandler di lui dirà: "Non mi ero reso conto che fosse diventato una specie di Cristo, sentimentale per di più, tanto sentimentale, da essere costretto a ironizzare sulle proprie emozioni. "
Perchè si ama il lungo addio? Perchè Altaman; Soriano, ecc. ne hanno dovuto ri-raccontare la storia?
Credo di saperlo. Perchè, questa volta, accanto a Marlowe compare il suo alter ego. Simpatico, donnaiolo, bevitore come lui ma disonesto, bugiardo e furbissimo. Il suo doppio negativo, Doppelgänger . La sua parte in ombra. Eppure è una parte che amiamo, un lato che affascina a tal punto  che lo stesso Marlowe ne resta ammaliato.
Il Lungo addio è trampolino morale dove alla fine l'eroe abbandonerà il doppio; con sofferenza e riluttanza, ma lo farà. Doppio trasformato da un'operazione chirurgica che andrà a bere i suoi gimlet in qualche bar alla frontiera col Messico.
La bionda dagli occhi neri ha tutto per essere un romanzo valido.Tutto: personaggi, descrizioni, ritmo e mood appropriato. Marlowe non è quel mitra carico di battute e, in fondo, come visto, il nostro negli ultimi romanzi non lo era già più. Allora tutto perfetto? Si, tutto. Sino a pag. 279 momento in cui da una tenda compare, nientepopodimeno che, Terry Lennox!
E quello che dice, fa e gli viene fatto nelle pagine successive non è, a mio avviso, degno di nota. Tutto perfetto Mr. Banville / Black, tutto sino a pag 279.
In un bellissimo film del 1974, “Chinatown” di Roman Polansky, con Jack Nicolson, pellicola densa di atmosfere noir losangeline e carica di riferimenti a Chandler e Hammet, al detective Jake-Jack Nicolson che rimane, interdetto, sulla scena dell’omicidio finale della donna dalla quale era stato ammaliato, viene detto, mentre lo strattonano , “Forget it, Jake. It’s Chinatown”. ”Dimenticalo, Jake. E' Chinatown”.
Per me, come credo per la maggioranza di noi, che è cresciuta con Chandler, scimmiottando atteggiamenti e pose del suo investigatore privato ( investigatore e non "ispettore" come, ultimamente,  letto in una pur bella prefazione a una nuova edizione di un libro di Chinaski ), al punto da divenire   riferimento etico morale ( quanti interrogatori, battute inopportune  e sguardi di sufficienza di magistrati e colleghi supponenti sopportati solo grazie a un  ghigno finto-cinico e a un immaginaria toccata di altrettanto immaginario cappello a tesa larga), Terry Lennox è vivo e beve margarita e gimlet al Viktor’s prima di recarsi in Messico per i suoi sordidi traffici.
Tutti abbiamo bisogno di saperlo vivo poiché sconti in vita il dolore inflitto al nostro eroe. Quel tradimento nell’amicizia virile che abbiamo, più o meno tutti, subito  ad opera  del più svelto, del più ganzo, del più simpatico amico mai avuto. Quel Grande figlio di puttana cantato dagli  Stadio. Ma siccome sappiamo già  in partenza che  il figlio di puttana è come è , non possiamo dirci solo vittime ingenue. Allora immagino che un giorno, Marlowe,  possa raggiungere Terry al Viktor’s e scolarsi insieme un paio di drink, senza parlare, osservandosi reciprocamente, abbozzando un sorrisetto, come fanno la pace gli uomini, qualche volta.
Questa, forse, era una storia che poteva essere raccontata. Non quella che ho letto. Quelle righe, da pag. 279 in poi, le voglio  solo dimenticare.
Forget it, Jacke. It’s Chinatown !

martedì 19 agosto 2014











Ferdinand von Schirach, Der Fall Collini, Il Caso Collini, TEA, 2012, euro 9,00


Connivenze e complicità, tristemente familiari a noi italiani, tra nuovi poteri e funzionari del vecchio apparato, qui rivelate anche in Germania o meglio nella Repubblica Federale Tedesca, appena dopo la fine del secondo conflitto mondiale.
Basta che un oscuro "giurista" nazista (ex) cambi tre righe e aggiunga un comma a un articolo del codice penale, che reati odiosi per l’uomo e la storia si prescrivano. C’era il comunismo da combattere bellezza! 
Da noi, invece, Kappler scappava, tranquillamente, dall’ospedale militare.
L’avvocato creato da von Schirach, Leinen, riesce a mettere sul banco degli imputati lo stesso Tribunale del Moabit di Berlino che indaga sulla morte di Meyer. E’ solo un attimo ma il Presidente, alla notizia che l’inteprete altoatesino, utilizzato per "conferire" con i prigionieri italiani, venne  condannato dal Tribunale Penale Speciale di Genova, si irrigidisce. C’e’ imbarazzo, rispetto, sconcerto. 
Sembra quasi che lo stesso Tribunale sia tra gli indagati.
Von Scirach, per mezzo del giovane Leinen, si diverte con numeri da circo:
   1.uno scrittore tedesco, avvocato,
   salto mortale
   2.nipote del capo della Hitlerjugend, 
   doppio salto mortale
   3.che crea un altro avvocato che difende un italiano che uccide l’amico di famiglia del personaggio principale,
doppio salto mortale con avvitamento
 4.l’avvocato metterà i giudici e l'intero sistema giudiziario tedesco sotto accusa,
 doppio salto mortale con avvitamento nel cerchio di fuoco!

In questa sorta di attrazione-repulsione che lega Italiani e Tedeschi leggo qualcosa di superiore. Si è vero, i tedeschi in Italia mangiano e bevono bene, si godono il sole e le bellezze del paese. Gli italiani in Germania trovano lavoro ben pagato, educazione e rispetto dell’altrui impegno, cosa che non sempre hanno nel loro paese. Ma, in generale, apparentemente e seguendo gli stereotipi, siamo quasi agli antipodi: geniali, arruffoni e ritardatari da un lato; razionali, metodici e puntuali dall’altro.
A completare il fosco quadro (anche personale) delle apparenti dissonanze, la sensazione impietosa lasciatami dalla lettura del terribile e cattivissimo   Uomini ragno di Giorgio Scerbanenco e dal raccontato episodio dei soldati della Wehrmacth che, nel 1943, bussarono ubriachi, in piena notte, alla porta di mio nonno in cerca di mia madre e delle mie zie, nemmeno adolescenti, da loro, genericamente, definite signorine ( mio nonno aprì, venne riconosciuto perché lavorava in un cantiere da loro controllato, grosse pacche sulla schiena e se ne andarono senza violentare nessuno).
E' anche vero che, finora, non ho mai approfondito il comportamento degli italiani brava gente nei territori da loro occupati durante la guerra.
 Ma io parlavo d’altro.
Il sistema educativo, un certo modo di insegnare la storia, il modo in cui i due stati hanno conquistato l’unità nazionale, di come abbiano, purtroppo, partorito i due noti e simili fanatismi.
Non saprei definire con precisione, eppure credo proprio che, seppure a un livello molto alto, ci siano delle connessioni, dei legami.
Dante e Goethe, Verdi e Beethoven, probabilmente.
A parte tutto questo ( e “tutto questo” era inevitabile, a mio avviso,che saltasse fuori parlando de Il Caso Collini), Von Scirach è narratore di classe e il suo libro è veramente molto bello.  Asciutto, essenziale e splendente.
Come l’ottone di uno studio  legale.
Come il marmo di una stele inneggiante alla pace e alla comprensione tra i popoli. Sempre e comunque.

 Von Italiener zu Deutschem , 
 von Schriftsteller  zu Schriftsteller, 
 von Anwalt zu Anwalt, 
 von Mensch zu Mensch.
 Danke.

lunedì 11 agosto 2014

Maurizio de Giovanni, Il senso del dolore, Einaudi Stile libero euro 12,00

Inizio dalla fine. 
Tra pag. 187 e 188 scrittura e trovate geniali; prima, invece, stile elegantissimo e raffinatissimo; descrizioni sofisticate, non leziose, come di sfogliatella in equilibrio perfetto tra gli zuccheri; ricetta  di classe, senza stucchevolezze.
Considerazioni profonde sul crimine e le sue cause, sul dolore e le sue cause.
Strepitoso inizio. 
Strepitose le parole sulla fame e sull'amore.
Donne descritte così bene che te ne innamori.
Ricciardi Dylan Dog ? Non lo so.
Anche qui, come in Whitehead, il tema di chi si ferma e non muore o muore ma lascia una scia, un ricordo.
Opera perfetta.
Qualsiasi altra mia parola la guasterebbe.
Inizio strepitoso, finale geniale.. già scritto!? 
Allora smetto.




James Ellroy, La collina dei sucidi, Oscar Mondadori, euro 9,50

Dear Master,
da paisà  sogno L.A., sogno il  Sunset assieme a Chinaski, sogno  Sepulveda con Marlowe. Sogno di scendere dalla finestra di Bandini e perdermi tra le strade di Bunker Hill o tra Formosa e Alameda.
In quelle vie dove  Lloyd il pazzo segue Duane e Duane segue Vandy. Vandy segue il denaro e al denaro non frega nulla dei sogni umani. I fratelli Garcia, Docile Louie Calderon, Gaffaney si affannano per arrivare a nulla o per finire la loro corsa sulla collina dei suicidi.
Aspro e duro, chiodo arrugginito che gratta sull'acciaio. Il ritmo è quello del Maestro. Senza dubbio.

martedì 8 luglio 2014

WU MING, L'armata dei sonnambuli, Ed. Einaudi Stile Libero,  euro 25, 00

Mestiere non facile recensire  fantasmi.
Chi è Luther Blisset ? Chi è WU MING?
But in the end It dosen't even matters 
E' vero, non importa.
Importa il coraggio e l'intelligenza degli scritti. 
Importa la straordinaria acutezza rarefatta in visione, distillata in presagio. 
Obi-Wan Kenobi in ologramma a indicarci la via. Mentori vogleriani per viaggi disperati nella sciagura di questi anni; Atene oscure a svegliarci dai nostri sogni ex catodici o a strapparci alle fumerie d'oppio dei social network.
"Q", "Giap", "L'eroe imperfetto" epifanie di meningi aliene concentrate, tatuate su carta tascabile, come si faceva una volta.
Si parla del '500, di riforma e controriforma ma tutti capiamo "Qui e adesso".
Si parla di Rivoluzione francese, di girondini e montagnardi , ma tutti capiamo "Qui e adesso""Qui e adesso".
Viandanti oscuri dell'iper testo, randagi armati nella terra di mezzo, ma così deve essere l'intellettuale, lo scrittore, l'autore oppure  non è.
Io, povero scrivente, con nome e cognome, non sono, WU, invece, è. WU vive.
"WU vive e lotta insieme  a noi". O "dentro di noi "? O "nonostante noi"? Importa?
But in the end It dosen't even matters 
"Manca il pane"dici e ti applaudono, "manca il pane" ripeti e ti accolgono con freddezza, "manca il pane" concludi e devi scappare inseguita da conservatori, monarchici e sonnambuli. Dura vita quella della sarta del Foborgo.
Dura vita quella del popolo di Parigi.
Raziocinanti inseguiti da pazzi, attori  cacciati da guitti, scienziati  minacciati da cialtroni e politici che si cannibalizzano in Piazza Rivoluzione.
Qualcuno sta capendo "Qui e adesso"?