mercoledì 29 dicembre 2021





Tre libri e un film

ovvero 

la vita vera e le giacche di Tweed

un post livoroso ma non tanto)







Questo Blog nasce noir e così rimane. Per scelta non entrano ( o non dovrebbero entrare ma amo contraddirmi!) letture che qualcuno definirebbe "generaliste" o di formazione.  Ma devo fare una premessa - "sgarro" ( come lo "sgarro" dietetico del cenone natalizio)

Ieri sera (28 dicembre 2021) in tv davano "Scoprendo Forrester", ovvero l'eterna lotta tra l'accademia e la vita, tra chi commenta e chi crea, tra chi osa e chi rimane tra le sottane del certo. Continua ad accadere anche oggi; un editore rinomato rifiutò il romanzo ( il tapino pare abbia detto : "non pubblico romanzi d'amore figuriamoci una storia d'amore cecoslovacca" ) di Milan Kundera e l'editore spagnolo che rifiutò  "Cento anni di solitudine" di Gabo Marquez pare non si sia più ripreso. Per scoprire qualcuno impiegano una vita, una volta scoperto te lo ripropongono in tutte le salse sfruttando il filone che ha creato sino alla noia e non considerando più gli altri.

Resistenza, paura, ignoranza. Le ho viste negli occhi di alcuni editori, le ho annusate nelle parole di certi librai, le ho scoperte nelle espressioni degli amici "esperti" di letteratura.

Resistenza, paura, ignoranza. 

Nel bel film di Gus Van Sant, Jamal Wallace è un ragazzo nero promessa del basket e talento letterario che viene osteggiato da un suo professore ( che indossa stupende giacche di Tweed) perché troppo nero per essere bravo, troppo povero per essere bravo, troppo atleta per essere bravo. Solo Forrester, sorta di J.D. Salinger del Bronx ( nel film un meraviglioso Sean Connery, si Sean: lo stesso che tolse di mano la pistola a Johnny Stompanato, un boss della mafia di L.A.,  che aveva osato minacciarlo perché geloso di Lana Turner con la quale Sean stava girando un film a Londra)  gli farà da mentore spianandogli la strada a colpi di letture e sputtanamenti. Pensate non succeda nella realtà? Sbagliate, succede sempre.

Spesso, chi sceglie di insegnare, (spesso dico, non sempre!), si infila una giacchetta di tweed e con quella si scherma dal mondo, si protegge. Comincia a parlare della teoria dell'Iceberg di Hemingway, dimenticando che era un donnaiolo, si ubriacava di brutto, tirava di boxe , combatteva nelle guerre, cacciava ed è morto suicida;  o blatera  della "Pistola di Checov", non ricordando i problemi economici della drogheria paterna e la sua frequenza della facoltà di  medicina, oppure legge Campana o la Merini ma se li avesse conosciuti di persona gli avrebbe fatto volentieri l'elettroshock.  

In altre parole, mette una bella ghiacchetta di tweed anche ai suoi scrittori e poeti preferiti.

Resistenza, paura, ignoranza. 

Gli amanti di quel tessuto inglese, nella narrativa vedono un percorso, una carriera, una rispettabile professione borghese: "Ho letto 50 libri lo scorso anno, io 80, io 90, io 100!!"

Quantità di letture su una poltrona di velluto. Non ci sarebbe nulla di male se non cominciassero a giudicare, se non cominciassero a  guardare dall'alto in basso chi non indossa lane pregiate.

Perché la narrativa va in giro con la canottiera sporca di grasso e sudore. E' il giaccone logoro e bucato della famosa foto fatta a Celinè, è la maglietta con panza incorporata di Bukoski.  E'  "qualità" di letture e di esperienze. 

Ti fermi, sotto un cavalcavia, a comperare un panino con la salsiccia alle tre di notte e mentre respiri l'anidride carbonica di tutte le auto di Roma, capti la conversazione di due viados; sbirci i movimenti di mano dello spacciatore di coca. Senti la radio della pattuglia della polizia che crepita mentre gli agenti sono fermi a bersi un caffè. L'umanità che ti racconta ogni sorta di problemi; risolvibili, irrisolvibili, simpatici, schifosi, gravi o di poco conto. I problemi, da quando è nato il mondo, sono sempre gli stessi, come l'eroe e i suoi mille volti, tanto per citare Campbell e farvi contenti.

La narrativa è vita, spesso tormentata. Che non porta giacche, che non pontifica, che non giudica il prossimo. Se avete letto tanti libri e per questo vi pavoneggiate, leggete il Vangelo e imparate qualcosa, finalmente.

Potete imparate anche dalla vita tormentata e difficoltosa del genio Stephen King. Che nel suo ultimo romanzo ci racconta l'ennesimo viaggio nella mente dello scrittore; quello vero. Quello che ha dovuto pulire le cantine, fare il cameriere, il facchino e quanto altro potesse assicurare tre pasti al giorno a lui e a sua moglie prima del meritato successo. Leggete l'incredibile storia di Billy Summers, killer e grande lettore, che finge di essere più stupido di quello che è. Assassino con la copertura dal narratore, capitato nel paesino di provincia per scrivere mentre, in verità, attende la sua preda; e siccome non si fida del computer che gli viene fornito,  scrive la sua biografia sbagliando volutamente termini e parole, in una grande lezione di scrittura che voi non sapreste fornirmi mai, nemmeno se vi aiutaste un vero Forrester. 

Stephen King, "Billy Summers", Perling & Kupfer, euro 21,90

Leggete King, che paga, forse, l' orribile scelta editoriale di mettere il suo nome e cognome in terrificanti lettere dorate. Leggete King, perché Stanley Kubrick, non il prof. Francesco Maria Girolamo Persichetti di turno, con la solita giacca di Tweed, che  pubblica altisonanti volumi solo grazie a fondazioni bancarie, lo scelse per il suo capolavoro Horror (che Horror non era). Leggete King e fatevi "luccicare"  o " risplendere" il cervello. King che ha scritto il più bel libro sulla scrittura creativa in circolazione ( e ne ho letti, sapete? O quanti ne ho letti, cari amici in tweed!)

 


 


Michele Santoro, "Nient'altro che la verità", Marsilio specchi, euro 19,00

Santoro scrive un libro basato sulle dichiarazioni di un pentito di mafia. Santoro scrive bene, benissimo ma per vita, storia e professione conosco altre narrazioni di quegli anni a Catania e dintorni. Non entro nel merito, dico che è un libro che va letto ma non è il Vangelo ( e due!).


 

 

S.A. Cosby, "Deserto d'Asfalto", Nutrimenti, euro 19,00.

Sei un ex rapinatore e gestisci  con un socio un'autofficina per rigare dritto; hai una compagna e una figlia da una precedente relazione. Tua madre è in una struttura di lunga degenza.

Tutto ok?

No.

La tua attività va male, non riesci a coprire i costi, non riesci a pagare la retta annuale del college per tua figlia, non riesci a pagare quella mensile per tua madre. E allora? E allora un ultimo lavoretto..e da lì parte tutto.

 "Incidente scatenante" o "Richiamo dell' avventura", che siate fedeli di McKee o di Vogler poco importa. Il viaggio di Beauregard Montage ( mi ricorda il cognome senza "e" di un pompiere al contrario...coraggio, siete voi gli esperti.. se indovinate vincete un'altra bella giacca di tweed!)  è questo. Saliamo sulla Duster che era del padre e rimaniamo schiacciati dalla sua accelerazione dall' inzio alla fine. Un viaggio attraversando la terra dei fantasmi, cercando il genitore e quel poco di tenerezza intravista, come il riflesso del sole in una foto Polaroid degli anni settanta. 

Beauregard di "bello sguardo", di occhio feroce ma puro, la troverà nella sua famiglia ( e dove pensava che fosse?). Quando il viaggio sarà compiuto e il ragazzo muscoloso sarà diventato uomo. Quando, ancora una volta, avvisterà Itaca. 

Fate i seri: ascoltate le persone, non pavoneggiatevi e regalate la giacchetta di tweed. In fondo c'è speranza anche per voi. 

In fondo c'è anche per me.

Auguri di buone feste.

 


domenica 20 giugno 2021

 


Isle of Joy, Ultima notte a Manhattan, Don Winslow Einaudi euro 18,50

Manhattan, N.Y., America, inverno del 1958.

Il jazz aleggia nell'aria. La beat generation anche. Il Greenwich village è un luogo dove puoi trovare la tua libertà, se è quello che vuoi.

New York, il 1958 sta per finire, la FBI di Edgar Hoover domina, la mafia anche, la Russia fa paura: Walthers Withers cosa vuole? Proteggere ciò che ama. E che ama Walthers? Ama New York, Manatthan, la sua famiglia e Anne.

Un incarico per l'uomo, reclutatore dal tocco delicato, che ha lasciato la CIA. 

Una missione per l'agente assunto dall'agenzia di investigazioni Forbes&Forbes.

Sorvegliare Madeleline la bella moglie dell'affascinante e donnaiolo  Joe, senatore dal futuro predetto, è quello che aspetta Withers.

Withers l'elegante, Withers il simpatico, Withers dalla battuta pronta.

Ma c'è una terza donna, Marta Marlund e allora tutto si complica..

Basta così, recensioni con i nomi completi, le esatte indicazioni e lo svolgimento  analitico dei fatti non abitano qui.

Tradurre "Isola della gioia" con "Ultima notte a Manhattan"..never mind, it's ok.

Qui ti servi un Martini e te lo bevi in poltrona con un disco di Lee Konitz che gira sul piatto e il secondo te lo bevi con Ella Fitzgerald che canta Manhattan.

I Kennedy, la Monroe, Kerouac, Cole Porter, il baseball..c'è un certo mondo qui. Un mondo andato eppure presente.

C'è un tocco leggero e nostalgico
C'è un certo Don qui.

Gustatevelo e basta.














sabato 19 giugno 2021

 





Enrico Vanzina "Una giornata di nebbia a Milano" Harper Collins Italia  Euro 18,00



Finalmente. 

Finalmente un po' di sana, ironica, illuminante cattiveria.

Finalmente sferzate ai corsi di scrittura creativa, scudisciate agli integralisti del cibo sano, agli eventi insulsi.

Finalmente leggo "la domanda non è come si scrive un romanzo, la domanda è perché questo romanzo è stato scritto così"

Finalmente leggo "immaginare non è un dono,  né un talento, è quasi una maledizione"

Finalmente leggo " leggendo come e dove si annida il male riusciamo ad accettare la nostra imperfezione"

Finalmente leggo "il cattivo spesso non sa di esserlo. Nella sua testa è lui l'eroe della storia" e "in realtà , ogni lettore , quando legge è soltanto il lettore di se stesso".

Ma ciò che colpisce è la scrittura nitida, pulita, avvolgente; ciò che impressiona è il ritmo musicale delle parole snocciolate. Un piano jazz alla McCoy Tyner e quando si dialoga con il Fenomeno Finnekens - Pinketts- Virgilio allora basta aggiungere la Tromba di Paolo Fresu e il gioco è fatto.

Dicevo colpisce e impressiona, non "sorprende". Perché la penna è quella  del figlio del grande Stefano Vanzina alias "Steno" e fratello del regista Carlo, quella di chi ha scritto tantissime sceneggiature di successo, su tutte per me, quella di "Febbre da cavallo" vero capolavoro nel quale ben avrei visto un cameo per il folle genio di  Charles Bukowski, noto scommettitore d'ippodromo.

Si scorgeva già, trattenuto, anche nelle righe  di "Sapore di mare", "Vacanze di Natale" e "Sotto il vestito niente" un bagaglio incredibile di conoscenze letterarie, cinematografiche e musicali. 

Si annusava addirittura nelle scene de "Il commissario lo Gatto",  interpretato dal grande Lino Banfi ; il suo cappello  a falda larga  a fare il verso a quello del detective privato Jakes J.J. Gittes - Jack Nicolson in "Chinatown" di Roman Polasnky o a quello di Bogart ne "Il grande sonno" di Howard Hawks ( tutti "figli" di quel genio di Raymond Chandler e, per la verità, anche del meno fortunato Dashell Hammet), il suo procedere per errori tra bionde e bellimbusti da spiaggia.

Insomma, anche guardando quei film divertenti si aveva l'impressione che vi fosse un motore cinquemila di cilindrata sotto la carrozzeria di un' auto più rassicurante, un mezzo alimentato da un carburante  speciale, la cui composizione andava da Woody Allen a D.F.Wallace, da Dovstoevskij a Zamjatin, da Raymond Chandler a Roland Barthes, da O'Henry a James, da Antonioni a Bergman; che anche dietro la costruzione di script che non sempre hanno incontrato il mio favore (ma io non sono nessuno ) vi fosse una sportiva di razza, un auto di lusso capace di sorprendere per raffinatezza ed eleganza anche quando procedeva per sconnesse strade di periferia.

Con il fantastico "La Sera a Roma"  e questo bellissimo "Una giornata di nebbia a Milano" posso scorgere il profilo inconfondibile di una decappottabile viaggiare, finalmente, per il Sunset boulevard. La guida un elegante  signore dai capelli argentati, di fianco siede il nostro Andrea G. Pinketts con un bicchiere in mano, dietro: due pupe bionde con i capelli al vento.

Salutano con il clacson la brutta faccia butterata di Hank  Chinasky che beve birra e cerca di farsi comprendere da Er Pomata e Mandrake. Forse punteranno su King, Sordatino e D'Artagnan(..ne) forse no, sicuramente, prima di andare all'ippodromo,  entreranno a ubriacarsi  in un bar dove il proprietario e il cameriere  hanno le bellissime facce senza tempo di Adolfo Celi e di Mario Carotenuto.





Questa è la "letteratura di genere" che ci piace.
Come il 
cattivo spesso non sa di esserlo, così spesso anche lo scrittore (di talento) ignora la sua bravura.













mercoledì 6 gennaio 2021


 Mario Benedetti, Pedro y el Capitan, Alianza editorial  euro 11,80

Me gustaria mucho que my espanol fuera tan bueno para hacer una revision  directamente en este idioma tan lindo, pero no lo es

Jo habria escrito que este novelita es maravillosa; verdugo y vitima  en una historia "que se desarrolla en una sala de interrogatosios" como se lee en la quarta.

La derrota final de un militar que empieza come vencedor.

La derrota del ser umano que non puede tocar a ser inhumano  tampoco  durante una guerra sucia

La victoria de la victima.

Me gustaria que mi espanol fuera bueno..

Una piccola novella. Una grande storia senza tempo, purtroppo.

Que escritura genial que usted tiene senor Benedetti. 

Que buena cara linda que usted tiene senor Benedetti. 

Descansa en paz.


  

Don Winslow, The Border, Einaudi Stile libero  euro 22,00

I wish my english were good enough to write a proper  review
but it is not. Or, in another words, could even be but I do not have time to write, correct, rewrite, edit the text so..I apologize Mr. Winslow maybe someone will tell what and unknown italian wannabe writer has written about The Border. I can allow myself only 
 few words.  The chapter named "La Bestia", most likley  "The Beast", is superior.

Superior? This spaghetti eater doesn't know how to use our language!

Maybe, maybe not.

Is superior, hundred meters higher than the rest of the book. It reminds me "papa" Hemingway in a way , "The fighter", one of the 49 tales but also  the Tom Sawyer's Mark Twain. That Mark Twain who visited Civitavecchia, round here and hated the city because of its narrow and smelly streets. But please come and visit us: Civitavecchia is not that bad and we have a lot of good surf spots here beetwen Santa Marinella and Civitavecchia, Mr. Winslow!


A part from that, That Chapter is gorgeous

Something that seems  to live of is own life. That Chapter is even better than you, dear Don.

The rest of the book is the old same Don. 

Best language in town, best caracters in town, best story, best description.

Art Keller, Los Hijos, the ghost of the Barrera 's family. The third Chapter. Strong, powerful, exciting. We learned a lot  about mexican cartels from your novels.

Only reading now John Fante "The road to Los Angeles" I am enjoiyng so much reading again! 

Bravo Don! 

 OK  now I can start writing the review in Italian.

Vorrei che il mio inglese fosse buono abbastanza per poter scrivere una recensione come si deve ma non lo è..





martedì 5 gennaio 2021

 

VENTI VENTI

OVVERO RECENSIONI PER UN ANNO (..MATTO)

In tempi pandemici tutto è lento. Lento e ansioso. 

I programmi saltano, i buoni propositi rimangono propositi. 

Le bottiglie di vino vengono stappate e le persone care, purtroppo, se ne vanno. 

Ho letto alcuni libri dall'aprile 2020. Non riuscirò a fare recensioni folli come un tempo, tanto a chi interessa?  

La risposta è semplice: a nessuno.

Ma il pittore dipinge per sé, il musicista dipinge per sé e chi scribacchia lo fa per sé. HO letto e ho trovato..

In INCUBO DI STRADA   di Derek Raymond, ( Merdidiano Zero 2010) la disperazione e la follia e un pizzico di Jules et Jim. Il Maestro Raymond è sempre grande anche nei suoi romanzi fuori dalla Factory.




In TORPEDONE TRAPIANTATI di Francesco Abate, (Einaudi Stile libero 2018)   la leggerezza, l'ironia e l'amarezza con la scrittura divertente e veloce di Abate.








In STAGIONI DIVERSE di Stephen King ( Pickwick 2013) le grandi storie di questo autore spesso sottovalutato. Scrittore di trame che spesso si svolgono nella mente, che giacciono sepolte nelle scatole della memoria. Kubrick, genio, non lo ha scelto a caso.

 








In UOMINI E TOPI di John Steinbeck ( Bompiani 2016) la bellezza della scrittura e della pianura. La desolazione della grande America della depressione. Un noir delle praterie dove vivono uomini che hanno troppo cuore o troppa forza o troppa cattiveria.









In NEVADA CONNECTION  di Don Winslow ( Einaudi stile libero 2017)  il Don degli inizi. Vino novello ma di qualità.









In BULL MOUNTAIN ( NN 2017) E COME LEONI (NN  2018) la terra, il contrabbando il Whisky, le armi, la droga l'amore, la montagna, il sesso, la passione, la violenza, la famiglia, l'odio, il sangue e l'amore.













In  LA SERA A ROMA Di Enrico Vanzina (Mondadori 2018) un libro straordinario. Cattivo, cinico ironico, dissacrante , ben scritto, divertente. A tratti sembra di leggere l'Oscar Wilde de "il Ritratto di Dorian Gray", a tratti lo Scerbanenco de  "Gli uomini ragno". Godibile, profondo, glamour e intelligente; soprattutto intelligente. Talmente tanto che il confronto con qualche sua pellicola..
Mi fermo. Forse sto dicendo cose sciocche. Bravo Vanzina.  









In BROKEN di Don Winslow ( HarperCollins, 2020) Il vecchio Don. Dalla scrittura magica. Dalle parole come ciliegie. Sei storie stratosferiche. La citazione di Hemingway all'inizio. Un racconto per Steve McQueen, uno per Elmore Leonard, uno per Raymond Chandler..senza fiato, senza fiato! Così deve essere. Stop. 







In  IL FANSTASMA DEI FATTI di Bruno Arpaia (Guanda 2020)  un romanzo che deve essere letto a ogni costo. Che non ha nulla da invidiare ad American Tabloid di Ellroy. Quattro morti: Tchou, Mattei, Ippolito e Marotta. Settori di sviluppo stroncati. Un indagine fenomenale. Una bella  lingua piena di invenzioni. Bravissimo Arpaia