lunedì 7 marzo 2016





Stefano di Marino, "Tutti all'inferno", Novecento editore, euro 9

Due mani intrecciate con le fasce da boxe. Provateci voi a non leggere un libro con una copertina così. Io non ci sono riuscito.
Ho sentito l
'aria umida dal sudore alla Mani di Pietra, ho respirato l'umido della scighera in città.

 "Non è rimasto nulla. Milano si divora da sola, non lo sa?" 
La legge di Milano

 "Mai un passo indietro" 
La legge di Pietro Mai

Il Freddo, l'asfalto, le lame, il piombo. Le geografie criminali di Milano svelate, tracciate, tatuate sulla pelle della città della moda, del lavoro, degli aperitivi, della coca.
  
Una narrazione cruda, essenziale, diretta. 
Gruppi di nuovi poveri calati sulla penisola in cerca di guadagno facile:  " ..i soldi veri non vengono da attività lecite". 

Vecchi pezzi della ligera che  provanogalleggiare in un mare di predatori caucasici e anatolici.

Un noir secco e preciso come il diretto di un pugile di mezza età, uno che magari  sembra "un felino dal pelo rado, ingrigito ma ancora pericoloso.

La Milano omicida di Anna Kodra, di Duca Lamberti, di Renatino e del Mandingo, di Faccia D'angelo e del Tebano.

La Milano che corre nello stereotipo del lavoro. La Milano   che corre anche nel crimine. 

Via Melzo, Corso Buenos Aires, Regina Giovanna, Via Durini, Via Ripamonti..."Hanno ammazzato il Mario in bicicletta, gli hanno sparato dal tram che va all'Ortica.
Era il salita ma pedalava in fretta, poi l'han beccato e andava con fatica."

Provateci voi a non leggerlo..



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