venerdì 10 aprile 2015


Dispacci (Dispatches) Michael Herr, Rizzoli, Bur, euro 9,90

Inspirare, espirare. 
Coraggio, stupidità, ingenuità, lealtà e persone.. e personaggi. Mitologici come "..Day Tripper, le cui cellule cerebrali erano disposte come le pietre preziose di un cronometro di lusso." Tragici, come le spie rimaste fedeli alla nuova frontiera Kennedyana "..ancora innamorati del loro capo morto,stroncato nel fiore dei suoi anni e dei loro;"

La condizione umana, la rabbia, la vita, la morte, la sconfitta.
"Il Vietnam era una stanza buia piena di oggetti letali, i vietcong erano ovunque contemporaneamente come un cancro ramificato, e invece di perdere la guerra pezzettino per pezzettino nel corso degli anni , noi la perdemmo velocemente in meno di una settimana."

La lettura produce le immagini, quelle di "Apocalipse Now " e di "Full Metal Jacket".


Recensioni non liricheggianti si trovano altrove. Qui si glorifica, baroccheggiando quanto basta, lo sforzo umano di mettere cuore e genio su carta.
Unico credo: Se non si è convinti di stare usando le parole più belle del mondo,della necessità di raggiungere con quelle parole un ordine eticamente perfetto che riempirà di ammirazione chi legge, non si sta credendo in ciò che si scrive.Non si può fare nulla in letteratura se non si parte dalla premessa fondamentale che si scrive per sedurre il lettore. ( L. Sepulveda "Raccontare, resistere").

Herr, le parole più belle del mondo, le ha usate. 

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