'O Padreterno nun è mercante, ca pava 'o sabbato.
Si legge, si ascolta, si odora e si mangia questo proverbio mille e mille volte seguendo Ricciardi e Maione spinti dalla (loro) primavera.
Fluidità tanto naturale da essere imbarazzante, descrizioni minuziose da artigiano cesellatore. Fantastico mestiere, esagerata bravura.
Quando anche qualche accadimento rischia di essere intuito e la narrazione diventa, solo per un secondo, patinata, il talento e la classe illuminano ogni cosa.
Parole che mutano in squisite pietanze, periodi carichi di profumo.
Solo Napoli poteva partorire de Giovanni / Ricciardi / Maione. Solo dalle sue strade, di bellezza splendida ed esagerata, poteva nascere il miracolo di questa scrittura.
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