domenica 15 novembre 2015


"La notte di Roma", G. De Cataldo, C Bonini , Einaudi, euro 19,50


De Cataldo e Bonini in versione Stieg Larsson.
Una trama fitta, ricca di giornalisti corrotti, politici a libro paga, politici arrivisti, politici onesti.
Sindaci presuntuosi, osti indebitati, boss indecisi. Uomini nati criminali, uomini divenuti criminali e uomini che vorrebbero tanto essere dei criminali. Sebastiano regna mentre il Samurai legge i classici in carcere.
La notte di Roma è la notte della Nazione. La notte della ragione.

Sembra quasi che quello che accade in superficie sia nulla. 
La vita vera è sotto!
Sotto ci sono la droga, gli appalti, la prostituzione, l'usura, gli appetiti veri del popolo della Suburra e dei patrizi del Palatino.
Quello che si vede è solo etichetta, forma, fuffa.
Il togato e il giornalista provano ad anticipare il futuro.
Usano una lingua scintillante, ammaliante mai banale. Parole scelte con cura e parsimonia.
Motti, insegnamenti, modi di dire come: "Non si governa con l'innocenza", "A brigante, brigante e mezzo ".
La grande lezione di Roma, la grande smania di Roma, la grande fame di Roma.

Il sonno ( oppure il sogno) della ragione.. (e di Roma)  genera mostri.
Uno di questi lo conosciamo, forse lo eviteremo, forse, addirittura,  lo abbiamo già evitato. Ma gli altri?
Quelli che arrivano da zone martoriate del pianeta, che ricevono protezioni insospettabili, appoggi immondi,  guardando a cosa è successo a Parigi, riusciremo a evitarli?

Speriamo.













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