sabato 31 maggio 2014




Peter May L'isola del cacciatore di uccelli, Ed. Einaudi Stile libero, euro 19,00


Volano le sule sopra  la roccia di An Sgeir. 
Volano contente per i nostri dolori.
Volano maledicendoci, su nell' Atlantico del nord.
Madri, padri, figli, odi, amori, paure. Tutto raccontato con un' alternanza di prima e terza persona.
A volte espressioni già viste, piccolezze che non guastano certo la bontà della storia. 
Narrata bene, coinvolgente, originale.
Uomini e uccelli in eterna lotta, su nell' Atlantico del nord.
Slainthe mhath 

sabato 24 maggio 2014

Ferdinand Von Schirach I colpevoli, Ed. Longanesi, euro 14,90

Delicatamente le pagine raccontano di noi. In modo beffardo ( Anatomia, Segreti), crudele ( La chiave, Bambine) o disincantato (Giustizia, Compensazione) è dell'uomo che parlano. Delle sue debolezze, delle sue passioni, delle sue solitudini. Siamo liberi o invece siamo in balia delle nostre pulsioni? Siamo, in fondo, responsabili di ciò che compiamo?..lo siamo veramente?
L'ignoto fa paura, più di ogni altra cosa:
"Naturalmente i giudici non sono tenuti a conoscere il movente di un imputato per poterlo condannare, ma vogliono sapere perché le persone agiscono in un determinato modo e solo se lo capiscono possono punire l'imputato in base alla sua colpa. Se non lo capiscono, la pena comminata risulta quasi sempre più alta"..L'orrore di Mr. Kurtz.

lunedì 19 maggio 2014





Derek Raymond, Aprile è il più crudele dei mesi, Ed. Meridiano zero, euro 15.00 

In every dream home an hertache
And  every step I take
Takes me further from heaven
is there a heaven?

1973: I Roxy music se lo chiedevano nella quinta traccia di For your pleasure.
Lenta e ossessiva, la domanda. Ipnotismo di note. Cinismo di ritmi.
Da ascoltare mentre si legge questo giro di Londra con demone al guinzaglio.
Niente intreccio, solo male. Nessuna complessità, solo abisso.
Guerra fredda non conlcusa, Grande gioco di sovietici e monarchici
Pazzo morale da utilizzare all'occorrenza.
Scrittura fredda, personaggi caldi.
Abitando periferie, lavorando in posti infimi, a quella domanda, Derek Raymond, chissà come avrebbe risposto.

venerdì 9 maggio 2014



W. Somerset Maugham Ashenden o l'agente inglese Adelphi, euro 19,00

"C' è una certa eleganza nello sprecare il tempo" disse Ashenden. "Qualunque stupido può sprecare il denaro, ma quando si spreca il tempo si spreca qualcosa che non ha prezzo."
Fulminanti riflessioni come questa illuminano a giorno la storia di Ashenden.
Tra tè, pizzi, treni in orario e completi impeccabili, intuiamo che le bellerine mediterranee, i sicari messicani, le spie irlandesi, i commessi viaggiatori americani e i rivoluzionari russi hanno, irrimediabilmente, tutti un piccolo difetto in comune: non sono inglesi.
"Santo cielo, no"  disse Ashenden. "Tutte le persone intelligenti sanno che la vanità è la passione più travolgente,  più universale e inestirpabile che affligga l'animo dell'uomo, e solo la vanità fa si che egli neghi il suo potere".
E di nuovo tè, pizzi...e, tra le righe, anche una certa ironica, intelligente, stanchezza d'essere stereotipo d'inglese.

martedì 6 maggio 2014



Ferdinand von Schirach Un colpo di vento ed. Tea, euro 8,60

L'avvocato tedesco si sofferma sulla soglia. Messi a letto i bimbi si volta a contemplarli. Sguardo amoroso. Qualche pena e preoccupazione, ma nell'insieme è soddisfatto. Scese le scale, in cucina di fronte a un bicchiere di birra, racconta alla moglie, con voce bisbigliata, le loro avventure. Da Fanher a Il Violoncello, da Fortuna  a Legittima difesa. E se anche La tazza da tè di Tanata, Il riccio e L'etiope appartengano a quel genere di storie universali che non ti stancheresti mai di ascoltare, non c'è ne è una che, in poche righe, non valga da sola il costo del libro. Lingua precisa, narrazione coinvolgente, sguardo umano, perdono di mamma, saggezza terrena per sbagli da manuale. Per me che cerco di parlare la stessa lingua e cerco di fissare gli stessi occhi, un motivo in più per specchiarmi. Parole ricche di cuore e dottrina. Sorta di breviario per toghe logore o troppo nuove. Se solo fossimo più attenti, più tolleranti e più pronti a scambiarci ruoli, funzioni, pelle e lingua, la giustizia funzionerebbe meglio e, con essa, il mondo intero.
Tra le più belle riflessioni del nipote di Baldur Benedikt von Schirach, capo di chi cantava Unsere fahne flattert uns voran, questa:
Le arringhe ai giorni nostri non sono più decisive in un processo. La pubblica accusa e la difesa non parlano ai giurati ma a giudici togati e giudici popolari. Qualunque tono sbagliato, qualunque presunzione, qualunque manierismo è insopportabile. Le grandi requisitorie appartengono ai secoli passati. I tedeschi non amano più il pathos, ne hanno già avuto fin troppo. 
Giusto.